Baccanale di Nicolas Poussin (1634-1635). |
"Semel in anno licet insanire: una volta all'anno è lecito impazzire,
questo antico detto rappresenta lo spirito del Carnevale, il
rovesciamento dell'ordine per un breve periodo, che risale alle
tradizioni dei saturnalia latini e dei culti dionisiaci con cui si
salutava il passaggio dall'inverno alla primavera . La parola stessa,
secondo una delle etimologie più diffuse, deriva dal latino carnis
laxatio, evolutosi nell'italiano antico Carnasciale, con il
significato di abbandono della carne. Caratteristiche delle
rappresentazioni simboliche erano le maschere, che sono rimaste nella
storia del Carnevale. La pratica del travestimento risale al Paleolitico, quando, in occasione
dei riti magici, gli stregoni si adornavano di piume e sonagli e si
coprivano il volto con maschere dipinte dall'aspetto terrificante per
scacciare gli spiriti maligni. In età romana l'uso delle maschere era
legato ai Baccanali, le feste in onore di Bacco, che animavano le
strade, tra fiumi di vino e danze, mentre il passaggio dall'inverno alla
primavera veniva celebrato di notte con i festeggiamenti di Cerere e
Proserpina, che univano giovani e vecchi, nobili e plebei, nella
commemorazione della vicenda della fanciulla rapita da Plutone, che la
madre, dea del grano, cerca invano finché, spinto a pietà, Giove concede
di farla ritornare sulla terra per sei mesi all'anno. Dalla leggenda
del ratto di Proserpina deriva il ciclo delle stagioni, festeggiato con
processioni per le vie alla luce di fiaccole e torce. Al passaggio
delle stagioni erano legati anche i Saturnalia, le feste sacre a
Saturno, che si celebravano in marzo e dicembre per sette giorni,
durante i quali gli schiavi diventavano padroni e viceversa, mentre un
"Re della Festa", eletto dal popolo, si occupava dei giochi nelle piazze
e degli spettacoli dei gladiatori. Il tema del rovesciamento è rimasto
nello spirito del Carnevale, periodo in cui apparentemente tutto era
lecito, che consentiva, in realtà, di circoscrivere in un tempo
prestabilito e limitato la libertà di abbandonarsi agli eccessi e di
dare agli umili l'illusione di essere simili ai potenti, un modo per
alleggerire le tensioni e mantenere il consenso." (tratto da Carnevale in Italia: origini e tradizioni)
E le maschere tradizionali del Carnevale italiano? eccole (clicca qui), provengono dalla Commedia dell'Arte, uno spettacolo popolare nato in Italia nel XVI secolo.
da I vitelloni di Fellini
da Casanova di Fellini
da I fidanzati di Ermanno Olmi
http://blogs.sapiens.cat/medievalistesenbloc/2013/02/12/carnaval/
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